Chi sono
Sono una graphic designer e mamma di tre figli che riempiono la mia vita di grida, risate e capricci.
Penso che non sia giusto, e nemmeno necessario, sacrificare la propria carriera per diventare genitore e viceversa.
Io stessa ne sono l’esempio: ad un certo punto della mia vita dovevo scegliere se proseguire con il mio percorso professionale o dedicarmi completamente alla mia famiglia.
Beh, ho fatto entrambe le cose.
Certo, questa decisione richiede sacrifici e molto impegno, e alla sera invece di uscire a farmi uno spritz con gli amici, mi addormento sul divano esausta. Anch’io in alcuni giorni mi accorgo di non aver dedicato nemmeno un minuto per me stessa e non è una cosa sempre facile da mandar giù nemmeno per me.
Ma le scelte che ho fatto mi rendono felice, e se tornassi indietro non le cambierei.
La mia storia green
Stare all’aperto in mezzo alla natura mi ha sempre fatto sentire bene e ho la fortuna di vivere in una zona tranquilla e circondata dal verde.
Adoro le montagne, e appena posso ne approfitto per fare qualche escursione nelle nostre magnifiche Dolomiti che, solo a guardarle, riescono sempre ad emozionarmi.
Il rispetto dell’ambiente mi è stato insegnato dalla mia famiglia e col passare del tempo è diventata quasi una mia fissazione.
Faccio fatica a capire e ad accettare chi, ad esempio, abbandona i rifiuti per strada, perché quella strada è anche un pò mia e dei miei figli e nessuno ha il diritto di inquinarla.
Penso che l’esempio che diamo come genitori ai nostri figli valga molto più di tante parole, ma sono anche convinta che il mondo della scuola possa fare molto di più nell’educare i bambini e ragazzi a rispettare e proteggere l’ambiente.
La passione per il
Branding Design
Il pallino per “l’identità di marca” ce l’ho da quando ero bambina.
Negli anni 80 gli adesivi erano uno strumento pubblicitario molto usato, in particolar modo dai brand di abbigliamento, e io avevo una scatola dove ne collezionavo a centinaia che poi catalogavo con cura in base alla forma e ai colori (a proposito … dov’è finita quella scatola?…).
Anni dopo, ho cominciato a frequentare le fiere che per me erano una specie di festa, dove tutti ti regalavano depliant, cataloghi e anche qualche gadget. Tornavo a casa con borse piene di ogni bendidio che nelle settimane seguenti esaminavo e selezionavo scartando quello che non mi piaceva.
Quando alla fine della terza media ho dovuto scegliere quale scuola superiore frequentare, non ho avuto dubbi, la grafica pubblicitaria era la mia strada.
Oggi, 26 anni dopo, sono ancora qui.
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