La sostenibilità non è più una scelta, è una necessità

Nel mondo occidentale in cui viviamo, siamo abituati ad uno stile di vita fatto di benessere, comodità e agiatezza.
Ma non ci dobbiamo dimenticare che noi possiamo vivere nell’abbondanza, perché c’è un’altra parte del mondo che ha poco o nulla.
Le risorse naturali che la Terra ci mette a disposizione ogni anno sono infatti limitate, e dovrebbero bastare per tutti gli esseri viventi.

Da 50 anni però i Paesi sviluppati superano questo limite molti mesi prima che l’anno termini, andando così a compromettere l’equilibrio naturale.

La conseguenza principale di queste scelte sbagliate sono i cambiamenti climatici, che mettono a repentaglio la nostra stessa esistenza sulla Terra.
Ma non esiste un pianeta B in cui possiamo spostarci.

Gli scienziati di tutto il mondo concordano nel dire che la nostra sarà l’ultima generazione che potrà invertire il processo di surriscaldamento globale che l’uomo ha avviato.

Ognuno di noi quindi può e deve fare la sua parte e, diciamo la verità, non si tratta di fare grandi sacrifici.
Basta usare il buonsenso nelle nostre azioni quotidiane.

Negli ultimi anni moltissime persone e imprese hanno dimostrato una crescente attenzione alla sostenibilità ambientale delle proprie azioni, come la riduzione e differenziazione dei rifiuti, l’utilizzo di energia rinnovabile e l’eliminazione degli sprechi.

Eco-Branding

In questo scenario, anche il modo di fare branding, cioè la creazione di tutti i materiali grazie ai quali le persone vengono a contatto con un’Azienda, si sta evolvendo e insieme all’economia circolare e alla responsabilità sociale d’impresa è nato il green branding o eco-branding.

È un nuovo approccio di marketing in cui la sostenibilità ambientale è il focus principale sia dal punto di vista funzionale che emozionale.

Esso si contrappone al green-washing, ovvero alla comunicazione che fa leva su un ecologismo di facciata a cui ricorrono alcune imprese per distogliere l’attenzione dagli effetti negativi per l’ambiente dovuti alle proprie attività o ai propri prodotti.

Per le aziende il green branding rappresenta inoltre una grande opportunità per distinguersi sul mercato e per dare impulso a comportamenti virtuosi.
Oggi, numerosi studi dimostrano che i giovani sono i consumatori più favorevoli alla sostenibilità sociale e ambientale e sono disposti a pagare di più quei marchi attenti alle proprie politiche su queste materie.

Così ho iniziato a fare la mia parte

Ambiente di lavoro

  • Il mio ufficio si trova all’interno della mia casa in legno ad alta efficienza energetica, mentre per l’illuminazione artificiale utilizzo la tecnologia a LED.
  • Circa il 50% dell’energia elettrica che uso viene prodotta da pannelli fotovoltaici montati sul tetto, mentre il rimanente 50% proviene da fonti rinnovabili italiane.
  • Il riscaldamento e raffrescamento avvengono mediante pompa di calore a basso consumo, quindi ho eliminato l’uso di combustibili fossili.
  • Ho ridotto di oltre il 60% l’utilizzo della stampante.
  • I miei Mac e tutti gli altri dispositivi vanno in stand-by durante le pause superiori ai 10 minuti. Superate le 2 ore di stand-by, tutti i device si spengono.

Condivisione
on line

  • Per condividere e sviluppare i miei progetti con i clienti, utilizzo esclusivamente strumenti on-line (Skype, Meet, Zoom, Whatsapp) e il cloud per l’invio e l’archiviazione del progetto definitivo.
    Ogni cliente può accedere ai suoi progetti 24h su 24, semplicemente collegandosi ai miei server.
  • Ho creato il metodo BRANDUP composto da 4 semplici step per aiutare i clienti a definire con precisione il progetto di cui hanno bisogno e per ridurre i tempi di consegna.
  • Per il sito aribag.it ho scelto il web hosting più ecologico del mondo: GREENGEKS. Se vuoi saperne di più clicca in fondo alla pagina “I miei partners”.

Tecniche eco branding

  • Mi sono specializzata nell’utilizzo di tecniche grafiche che limitano il peso dei vari supporti digitali, nonché nella cura dell’esperienza dell’utente dei siti web sia da mobile che da desktop.
  • Per i miei progetti da stampare, utilizzo colori che richiedono fino al 40% di inchiostro in meno (riferimento paletta colori di The Ecobranding CMYK Guide)
  • Consiglio l’utilizzo di formati standard per ridurre lo spreco di carta.

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